Cookie tecnici: Usiamo i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile sul nostro sito web. Ciò include i cookie necessari per il funzionamento del sito web.
Comune di Monfalcone
Contenuti del sito
Discorso Sindaco 17 marzo
Contenuto
Celebriamo oggi la Giornata dell’Unità d’Italia, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera per ricordare la proclamazione e la nascita dello Stato Italiano, avvenuta del 17 marzo 1861, ma questa ricorrenza assume ora un significato del tutto speciale.
17/03/22

Unità, Costituzione, Inno, Bandiera ci richiamano a una conquista essenziale di tutte le nazioni: quella dell’indipendenza della propria Patria e della libertà dei cittadini che vi vivono.
Come non pensare, dunque, all’Ucraina e alle tragiche vicende che avvengono nel cuore della nostra Europa e delle quali siamo testimoni attoniti e angosciati.
Sul portale dell’ambasciata italiana a Kiev è apparso in questi giorni questo drammatico messaggio rivolto ai nostri connazionali: Alla luce dell’ulteriore deterioramento della situazione nel Paese, gli spostamenti via terra all'interno e verso l'esterno del Paese con i mezzi disponibili devono essere valutati con estrema cautela. A chi rimane, si raccomanda di usare la massima prudenza e si suggerisce di valutare l’opportunità di predisporre sufficienti scorte di acqua, cibo, vestiti caldi e carburante”.
Il clima di guerra del momento non potrebbe essere rappresentato in modo più esplicito.
Le immagini da quelle zone ci rimandano i segni dei bombardamenti, delle distruzioni, dei morti e dei feriti e quelle della massa di rifugiati, giunti a quasi 3 milioni di persone, alle quali va tutta la nostra vicinanza e tutta la nostra disponibilità all’aiuto.
Dunque, mentre celebriamo l’Unità d’Italia, la Costituzione, l’Inno e la Bandiera, ne possiamo comprendere a pieno il valore proprio misurandoci con le laceranti notizie di queste settimane destinate a mettere in discussione tante delle nostre certezze e a condizionare le prospettive economiche globali.
Nella nostra città il sentimento della Patria assume un connotato particolare perché, come ben sappiamo, le vicende della storia ci hanno fatto scegliere più volte da che parte stare, avendo sempre come ispirazione di fondo quella dell’appartenenza alla nazione italiana.
Quando pensiamo all’Unità dell’Italia, alla bandiera, alla costituzione abbiamo presenti i combattenti sulle nostre trincee, le popolazioni sfollate e quelle rifugiate nei nostri bunker, l’occupazione e le violenze subite dalla nostra gente.
Monfalcone per due volte ha potuto ricongiungersi alla Patria, nel novembre 1918, la prima, nel settembre 1947, la seconda, e da allora ha conosciuto una stagione di pace, che è la condizione fondamentale per ogni crescita civile e sociale.
Nessuno di noi, mai avrebbe potuto immaginare di vedere nella nostra Europa il divampare di un nuovo conflitto che ha in sé tanti elementi di rischio e di minaccia.
Ciò avviene in un Paese, nella cui storia si ritrova una parte triste dei nostri monfalconesi, quelli che sudditi allora dell’Impero austroungarico furono arruolati nel 1914 e partirono per la Gallizia.
La battaglia di Leopoli, combattuta dal 23 agosto all'11 settembre, fu una disastrosa disfatta per i soldati del Litorale, quelli di lingua italiana e friulana inquadrati in gran parte nel 97° reggimento dell’Impero.
Non conosciamo i loro nomi: si calcola che nell’intera provincia ne siano partiti 8 mila, dei quali poco o niente si sa se non che erano giovani e che uno su cinque non è più tornato.
L’Ucraina, come le nostre terre di confine, ha conosciuto nel Novecento le nostre stesse vicende travagliate di guerra, ne è stata anch’essa un epicentro durante i due conflitti e ha conosciuto l’accanimento delle ideologie del dopoguerra.
Celebriamo oggi la Giornata dell’Unità d’Italia, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera per ricordare la proclamazione e la nascita dello Stato Italiano, avvenuta del 17 marzo 1861, ma questa ricorrenza assume per il contesto in cui si colloca un significato del tutto speciale.
Ricordiamo quindi con la dovuta solennità la proclamazione e la nascita dello Stato Italiano, mentre i nostri cuori sono rivolti alle sofferenze della popolazione di questo vicino Paese, facendo nostre le parole di preghiera di domenica di Papa Francesco:
Chi fa la guerra dimentica l'umanità, non sta con la gente, non si interessa della vita concreta delle persone, ma mette davanti a tutto l'interesse di parte del potere. Si affida alla logica diabolica e perversa delle armi e si distanzia dalla gente comune che in ogni conflitto è la vera vittima".
Grazie per la vostra partecipazione.